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Gattatico

Storia
La frazione che dà il nome al comune non è sede municipale dal 1870, allorché essa fu trasferita a Praticello. La prima colonizzazione della zona, un tempo ricoperta da boschi (come evocano i numerosi fitonimi delle frazioni: Nocetolo, Olmo), avvenne ad opera dei Galli Cenomani dei cui insediamenti sono state rinvenute tracce archeologiche. In epoca romana la zona fu bonificata e colonizzata secondo lo schema della ripartizione centuriale di cui è ancora avvertibile traccia in alcune aree, specie nella zona di Nocetolo: l’attuale via Zappellazzo si sovrappone infatti al tracciato dell’antica via Tabularia, direttrice fondamentale per il collegamento dei villaggi lungo il Po con la collina reggiana. Nel 568 cadde sotto la dominazione longobarda e, secondo la tradizione, qui trovarono la morte il duca Clefi, insieme a Attila e Totila. Successivamente fu la volta dei Carolingi, dei Vescovi di Parma (875-1060) e quindi dei Farnese. Annesso nel 1811 nel napoleonico Dipartimento del Crostolo, Gattatico tornò parmense nel 1816, passando infine nel 1848, per effetto del Trattato di Firenze, prima al Ducato estense e poi, con l’Unità d’Italia, alla provincia di Reggio Emilia. Il comune di Gattatico fu ufficialmente istituito nel 1859 con decreto dittatoriale di Farini. Parimenti tormentate sono le vicende relative alla giurisdizione religiosa dei luoghi di culto del territorio gattaticense; infatti essi furono soggetti nel corso del tempo a più vicariati:Castelnovo di Sotto, Sorbolo e infine Sant’Ilario, quindi Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, nel 1853.

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